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Aquilina di Monteserico

Frutto di una pluriennale indagine condotta negli archivi e nelle biblioteche, tesa a ricostruire l’enigmatica figura di Aquilina, nota esclusivamente per aver fondato a Genzano un monastero di clarisse nel 1321 e per aver lasciato un testamento pieno di legati al convento e a tanti sudditi di Genzano e Monteserico, due feudi tenuti dal marito Guglielmo del Bosco (1305-1318) e, poi, da lei per 15 anni.

L’autore passa innanzitutto al setaccio tutte le notizie errate giunte fino a noi, a partire dal nome ‘Aquilina’, dai mariti avuti (due, e non tre) e dal casato, per giungere (attraverso alcune indicazioni presenti nel Testamento o fornite dai Registri della cancelleria angioina) a delinearne la biografia.

Punto centrale del lavoro è l’edizione critica del Testamentum del 1327. Il testo viene ricostruito e integrato, accompagnato da una scrupolosa traduzione e da una disamina della sua autenticità. Il paragrafo sulla corte angioina e quelli sulle strutture sociali, la casa, il cibo e il vestiario offrono un vivace spaccato di vita medievale dei primi decenni del sec. XIV.

Aquilina di Monteserico