Il libro contiene nove saggi su argomenti vari: cinque già apparsi su riviste specializzate e quattro inediti. Si tratta di lavori nati da ricerche rigorosamente documentate: i documenti sono discussi nel testo e specificati con dovizia nelle note. Tutti i riferimenti in latino, greco e francese vengono

accompagnati da una traduzione personale, che è di grande aiuto per il lettore. L’originalità di certe intuizioni è presentata con umiltà e garbo. Ecco alcuni esempi. Nel saggio «Osservazioni sull’antica Forentum», data per acquisita l’identificazione di Forentum con Lavello (e non con Forenza), già operata dagli archeologi, ribadisce questa tesi con solide motivazioni linguistiche e con diversi esempi: i toponimi latini in – entum diventano in italiano in – ento; i toponimi italiani in – enza derivano da parole latine in – entia. Pertanto, Forentum poteva dar luogo a ‘Forento’ e non a ‘Forenza’. Per una corretta interpretazione dell’arvum / pingue humilis Forenti (Carm. III, 4, 15 s.) è molto illuminante pure la lunga analisi dei vari significati che al tempo di Orazio aveva in latino l’aggettivo humilis.

La denominazione Cavallina di una famosa fontana di Genzano di Lucania non è detta

così perché lì si abbeveravano i cavalli, ma perché fin dall’antichità in quel luogo si raccoglieva lo sterco cavallino, che poi veniva adoperato sia come concime sia come rimedio farmaceutico. Analizzando un manoscritto del 29 novembre 1723, intitolato Summarium Status omnium conventuum huius Reformatae Provinciae Basilicatae, Michele Battaglino riesce a ricostruire la struttura e la vita di un convento francescano genzanese sorto il 1630 e demolito il 1930.

E, partendo da una breve epigrafe che ricorda la liberta Deccia Arsinoe, riprende una sua antica ipotesi sull’esistenza nell’area Festula-Pila Grande di un fundus Gentianus (ampiamente descritto in Ipotesi sulle origini di Genzano, Venosa, Osanna edizioni, 2010). Molto interessanti sono anche i lavori su Orazio, Sinisgalli e Scotellaro. In particolare, nel saggio Politica e poesia in Rocco Scotellaro, Battaglino, dopo aver sottolineato l’intreccio di politica e poesia nell’attività del Tricaricese, fa una distesa e approfondita analisi della produzione poetica, presentando e commentando diversi testi poetici.   

Inoltre, il linguaggio preciso e appropriato usato rende la lettura accessibile a ogni lettore. Infine, le diverse illustrazioni, che arricchiscono il libro, lungi dall’essere puramente ornamentali, sono sempre funzionali e motivate.