Ipotesi sulle origini di Genzano
L’autore s’impegna in un lavoro difficile: ricostruire le origini di Genzano di Lucania, pur in carenza di documenti epigrafici, archeologici e letterari. Visto che nel paese vecchio, il sito più antico del borgo, non si sono mai rinvenuti reperti preromani o romani e che nel 1042 Asclettino Drengot, assegnato ad Acerenza, decise invece di stabilirsi a Genzano, ritenuto più importante e meglio fortificato, conclude che Genzano ha un’origine alto-medievale (VIII-IX sec.). Ma, per spiegare il toponimo latino Gentianum, l’autore sposta l’attenzione sull’area Pila Grande-Pago (3 km a sud), dove sono venuti alla luce alcuni oggetti che confermano l’esistenza lì di un centro antico tradizionalmente chiamato Festola. L’originalità del libro sta nel postulare e ricostruire in questa area un fundus Gentianus, fiorente nei primi secoli d.C. e dissoltosi forse nei secoli VI-VII , quando i Gentiani, a causa delle invasioni barbariche, della malaria e di fenomeni per ora sconosciuti, si sarebbero trasferiti nel paese vecchio, portandovi anche il nome originario.