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Sotto il cielo di tutti

Queste poesie (composte nel decennio 1968-1978) mirano a recuperare i sentimenti e i valori della gente comune, rompendo il muro di incomunicabilità, emarginazione, ipocrisia che ci circonda e ridando agli uomini la capacità e la gioia di ristabilire un dialogo. Il recupero è operato con un’adesione spirituale del poeta, che si mantiene sempre tra commozione e autocontrollo, e con una lingua volutamente colloquiale. Per stile e struttura, le liriche sono equidistanti sia dalla poesia ermetica sia dallo sperimentalismo della Neoavanguardia. Il linguaggio, pur così naturale, è frutto di una lunga frequentazione dei poeti greci e latini e della migliore letteratura del Novecento, nostrana e straniera; sicché spesso è dato di cogliere atteggiamenti spirituali ed esiti artistici di notevole originalità.

Sotto il cielo di tutti